PERUGIA – Arrivato alla sua terza edizione (2024), il Concorso enologico regionale “L’Umbria del Vino” guarda ancora più in alto per alzare l’asticella, non solo quella della qualità dei vini ma anche dei territori di vocazione.

Rivolto alle aziende vitivinicoleumbre, quindicon sede e/o unità locali produttive nella regione, “L’Umbria del Vino” ha tra i suoi obiettivi principali quello di valorizzare l’opera delle cantine umbre, con particolare riferimento alle medie e piccole realtà, per favorirne la conoscenza e l’apprezzamento nei consumatori nonché rafforzarne la presenza nei mercati locali, nazionali e internazionali. Ma anche quelli di stimolare sempre di più i produttori verso un miglioramento della qualità del prodotto, oltre che di sostenere lo sviluppo del turismo attraverso la diffusione del patrimonio enogastronomico di eccellenza del territorio.

A promuoverlo è la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura dell’Umbria, grazie alla sua Azienda speciale Promocamera, di concerto con la Regione Umbria, le associazioni di rappresentanza degli agricoltori Coldiretti Umbria, Confagricoltura Umbria e Cia Umbria, il 3A Parco tecnologico agroalimentare dell’Umbria, l’Associazione Strade del Vino e dell’Olio dell’Umbria e Confcooperative Umbria.

La terza edizione è stata illustrata martedì 7 novembre nella Sala del Consiglio della sede di Perugia della Camera di Commercio dell’Umbria alla presenza, tra gli altri, del presidente Giorgio Mencaroni (presidente del Comitato organizzatore del Premio) e del segretario generale Federico Sisti (pubblico ufficiale del concorso).

Unico concorso enologico umbro, ha ricordato subito il presidente Mencaroni, ad essere stato autorizzato già dal 2021 dall’allora Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e che quindi si differenzia da un classico premio e banco di assaggio soprattutto per l’accurata procedura ministeriale alla quale sono sottoposte le vari fasi in cui si articola.

“È già un risultato importante essere arrivati alla terza edizione – ha commentato Mencaroni – prima di tutto perché vuol dire aver ridato vita a quel banco d’assaggio dei vini italiani che veniva fatto in Umbria. Ora ci siamo limitati chiaramente ai vini umbri ma la cosa estremamente positiva è che può fregiarsi del titolo di concorso enologico, una qualifica che è stata riconosciuta dal Ministero e di cui non tutti i banchi d’assaggio e le varie manifestazioni legate ai vini possono godere. Così le procedure di anonimizzazione e la qualità degli uvaggi danno prestigio al nostro premio”.

Mencaroni ha poi ricordato il fatto che in entrambe le precedenti edizioni hanno partecipato 58 cantine, all’incirca l’85% del comparto, con circa 160 vini. “Questo dimostra attenzione da parte delle cantine umbre – ha sottolineato il presidente dell’ente camerale umbro – con il dato più positivo che è quello dell’alta qualità raggiunta dai vini, anche quest’anno giudicati da una commissione altamente qualificata che è coordinata dal presidente Riccardo Cotarella, una delle massime autorità che esistono a livello internazionale per l’enologia. La qualità ottenuta è una buona cosa per quello che riguarda naturalmente anche i mercati, sia nazionali che internazionali”.

Il 2023 è stato poi, come ricordato ancora da Mencaroni, un anno pesante per l’entità della raccolta ma gli agricoltori umbri hanno reagito per salvare le loro uve: “Durante la vendemmia in Italia ci sono state lamentele costanti perché la peronospera ha invaso tutte le regioni, ma l’Umbria è una di quelle che è riuscita a produrre meglio perdendo circa un 20% del prodotto mentre altre hanno raggiunto un -40-45%. Un risultato questo ottenuto non solo per fortuna o per un territorio diciamo benedetto dal cielo, ma direi grazie anche all’intervento dei nostri produttori vitivinicoli che hanno fatto quei trattamenti necessari per salvaguardare il prodotto”.

Ed in momenti di difficoltà produttive, un concorso di questo tipo può aiutare a valorizzare ancora di più il lavoro delle cantine. “Potersi fregiare di una etichetta che sui mercati indica la vittoria nel concorso è una qualifica importante – ha proseguito Mencaroni – come, d’altra parte, vediamo accade con L’Ercole Olivario che è ormai al primo posto in Italia per quello che riguarda l’identificazione e la premiazione dei migliori oli. Sarà difficile arrivare a questo livello anche con il concorso sul vino ma stiamo lavorando bene e ci auguriamo naturalmente che si possa sempre migliorare per valorizzare i vini della nostra regione. Il limite che abbiamo è la dimensione aziendale però possiamo fregiarci di avere ottime cantine e un’ottima qualità di vini”.

Dopo che Mencaroni ha sottolineato le “sensibili” politiche attive della Regione Umbria anche sul comparto vino, la funzionaria Daniela Toccacelo, come responsabile dei contributi regionali che le cantine ricevono per crescere, portando i saluti dell’assessore Roberto Morroni, ha ricordato che in 4 anni sono stati erogati per il settore più di 20 milioni di euro: “Le cantine crescono anche per questi investimenti, ma questo non basta e occasioni come questo concorso aiutano molto per promuovere e indirizzare i produttori verso la qualità”.

Il segretario generale Sisti, anche in qualità di pubblico ufficiale del concorso, dopo aver sottolineato che proprio per le procedure dell’iniziativa “non ci sono sconfitti ma solo vincitori”, ha affermato che “il premio seppur giovane ha già tanti altri genitori che lo sostengono perché è ormai condiviso da molti soggetti”.

Anche le Strade del Vino e dell’Olio dell’Umbria, come ha poi evidenziato il presidente Paolo Morbidoni, sono attive per dare il loro contributo al concorso. “Il vino – ha detto – è un prodotto ma è per noi soprattutto territorio. Questo pezzo di economia che una volta era marginale nelle cantine oggi è una fetta sempre più significativa nel bilancio aziendale. La crescita del premio va anche in questa direzione e per questo stiamo ragionando con il Comitato organizzatore di andare a riconoscere, con procedura dedicata, non solo il prodotto vino ma anche l’accoglienza”.

Anche per il presidente Mencaroni l’aspetto del mercato del turismo legato al vino è ormai un fattore importante: “Sempre più i turisti cercano l’aspetto enogastronomico quando vanno a visitare ma sono in aumento appassionati legati in generale al mondo dell’agricoltura. Si vogliono infatti degustare vini e prelibatezze della nostra terra ma essenzialmente si vogliono conoscere le nostre campagne, i nostri territori e conoscere i borghi della nostra Umbria. Possiamo dire ormai che anche il mondo agricolo, con una serie di manifestazioni e di attività, è a pieno titolo dentro il mondo del turismo”.

Valorizzare un prodotto identitario come il vino “era un dovere e oggi è una necessità”, ha successivamente sottolineato il direttore di Confcooperative Umbria, Lorenzo Mariani: “Stiamo pensando costantemente a come migliorare l’appeal del premio per renderlo maggiormente attrattivo, con l’obiettivo che abbiamo che è quello di superare le 58 aziende dello scorso anno”.

In rappresentanza del 3A Parco tecnologico agroalimentare dell’Umbria, Luigi Bonifazi ha inoltre spiegato che i vini in concorso sono quelli certificati, con i produttori “che hanno saputo mantenere alto il livello nell’ambito della certificazione”.

Il concorso è dedicato alle seguenti categorie di prodotto: vino bianco, vino rosso, vino rosato, vino spumante di qualità, vino frizzante, vino dolce. I vini partecipanti, eccetto i vini spumanti di qualità, devono essere infatti classificati esclusivamente come DOC (denominazione di origine controllata), DOCG (denominazione di origine controllata garantita) e IGT (indicazioni geografiche tipiche).

Le cantine che intendono partecipare devono inviare la domanda di partecipazione, sulla base del facsimile scaricabile dai siti www.umbria.camcom.it e www.promocameraumbria.it, tramite email a [email protected] entro il 4 dicembre 2023. Le fasi concorsuali si concluderanno nel febbraio 2024.

I vini in concorso saranno esaminati da una Commissione di degustazione, presieduta ancora dal presidente nazionale e internazionale degli Enologi Riccardo Cotarella, composta da 7 membri, di cui almeno 4 tecnici degustatori ed i restanti scelti fra esperti del settore vinicolo, sommelier, specialisti nell’ambito della comunicazione e della ristorazione, individuati tra professionisti con consolidata esperienza, a livello nazionale ed internazionale anche non umbri.

I vini che hanno ottenuto un punteggio di almeno 85/100 centesimi, concorrono all’assegnazione di specifici premi. A salvaguardia del prestigio delle aziende, non viene reso noto al pubblico il nome delle imprese partecipanti, salvo le vincitrici. Per Mencaroni è questo “un altro elemento di positività del concorso” perché, ha infine sottolineato, “sono indicati solo coloro che hanno vinto e quindi le cantine che non si sono piazzate prime o seconde non vengono indicate e pertanto non subiscono nessuna svalutazione di quello che è il loro prodotto”.

Per i vini vincitori è prevista la possibilità di utilizzare un bollino da applicare sulle confezioni. E tra le azioni promozionali rivolte sempre ai vincitori, sono in programma attività all’interno di manifestazioni di settore nazionali ed internazionali.

Su questo aspetto è intervenuto il presidente di Umbria Top Wines e di Fedagri mettendo in evidenza la collaborazione tra il concorso e la società cooperativa dedicata alla promozione dei migliori vini regionali dell’Umbria: “Dopo l’esperienza dello scorso anno al Vinitaly – ha spiegato Massimo Sepiacci – continueremo a promuovere concorso e vini vincitori all’interno delle fiere di settore che Umbria Top organizza in Italia e all’estero, naturalmente ancora a Verona ma stiamo pensando anche al Prowine. Il vino umbro è cresciuto tantissimo negli ultimi 20 anni e tutti ora siamo uniti per fare uno sforzo ulteriore”.